giovedì 30 aprile 2009

Si ricomincia!!!

Evviva! Riprendiamo il percorso adottivo!!!
E' trascorso giusto un anno da quel 24 aprile... e oggi 30 aprile il colloquio che, anche se con l'amaro in bocca per la freddezza del giudice, ci permette di procedere con l'iter adottivo!!! L'incontro non è stato bello, molto molto freddo, con lui che non alzava gli occhi dal pc, sembrava che non vedesse l'ora di liberarsi di noi... gli abbiamo detto che ci abbiamo pensato, ma che più ci pensiamo più troviamo buone ragioni per proseguire... e così PROSEGUIAMOOOOOOO!!! Ora aspettiamo la telefonata della psico che ci rivedrà per aggiornare la situazione familiare, vista la presenza di Didina!

... già in piedi, pronti per andare, lui si lascia scappare una battuta veramente infelice e spessa! Ho trattenuto a fatica una testata educativa a scopo tramortimento Silenced Brick wall Think

Ora resta l'altra questione per noi importante, e cioè ottenere un decreto di idoneità SENZA vincolo di primogenitura... la psico all'epoca si era detta disponibile ad avvallare la nostra decisione, vedremo come andrà a finire.. per ora portiamo a casa un primo, piccolo ma significativo risultato.. visto che tutti ci dicevano che dovevamo rinunciare e ricominciare tutto da capo! Piccolo/a, non temere... presto o tardi arriveremo!!!

lunedì 27 aprile 2009

L'intolleranza dell'intolleranza..

Leggo su www.forumpalestina.org che il 4 maggio il nostro ministro degli esteri ha invitato il ministro degli esteri israeliano, notoriamente ultranazionalista. E' un attimo ripensare alla conferenza ONU sul razzismo... Non trovate che boicottare una conferenza mondiale sul razzismo, l'intolleranza e le discriminazioni sia "lievemente" discriminatorio ed intollerante???
Mi accorgo che non l'ho detto prima.. o meglio l'ho detto, ma non l'ho scritto, quindi lo faccio ora:

Io mi dissocio dalla decisione del governo di non andare a Ginevra e mi dissocio dalle motivazioni addotte.

Leggo dal Corriere della Sera del 21/04:

"ASSENZA ITALIANA - Il presidente Berlusconi intanto ha spiegato perché l'assenza italiana a Ginevra è stata giustificata: «Siamo stati preveggenti: è successo quello che immaginavamo potesse succedere». E il ministro degli Esteri Frattini: «Mi auguro che ci possa essere una seconda chance per l'Onu e si possa arrivare a una vera conferenza internazionale che parli di razzismo e islamofobia». Frattini si augura una nuova conferenza contro il razzismo «completamente sganciata» da Durban e Durban II. Per quanto riguarda la posizione della Francia, che spera ancora di arrivare a un documento finale condiviso, Frattini sottolinea che «l'Italia si rallegrerebbe se le conclusioni cancellassero quelle della conferenza precedente, dicessero che l'Olocausto è la più grande tragedia del ventesimo secolo e non parlasse di razzismo in riferimento a Israele. La speranza è l'ultima a morire»."

Non conosco le conclusioni della conferenza precedente, ma senz'altro so che l'Olocausto non è l'unica tragedia del ventesimo secolo e non sono sicura che sia la più grande, e soprattutto so che quando si considera inferiore un popolo per la sua "razza" o etnia, bè di solito lo si definisce "razzismo"...

Mi piace quindi riportare qui la lettera di uno scrittore comparsa qualche mese fa su Le Monde, tanto per vedere anche qualcosa di diverso sulle solite faccende.

Cancellate il nome di mio nonno a Yad Vashem
Scritto da Jean-Moïse Braitberg e pubblicato su LE MONDE del 28.01.09

Signor Presidente dello Stato d'Israele,

le scrivo affinché intervenga presso chi ne ha competenza affinché si tolga dal Memoriale di Yad Vashem, dedicato alla memoria delle vittime ebree del nazismo, il nome di mio nonno, Moshe Brajtberg, gasato a Treblinka nel 1943, come quelli degli altri membri della mia famiglia morti in deportazione in diversi campi nazisti durante la seconda guerra mondiale. Le chiedo di acconsentire alla mia richiesta, signor presidente, perché quel che è accaduto a Gaza, e più in generale, la sorte imposta al popolo arabo di Palestina da 60 anni, squalifica ai miei occhi Israele come centro della memoria del male fatto agli ebrei, e quindi a tutta l'umanità.

Veda, sin dall'infanzia ho vissuto nell'ambiente dei sopravvissuti dai campi della morte. Ho visto i numeri tatuati sulle braccia, ho sentito il racconto delle torture; ho conosciuto lutti impossibili e ho condiviso i loro incubi.

Bisognava, mi hanno insegnato, che questi crimini non accadano più; che mai più un uomo, per la sua appartenenza ad un'etnia o ad una religione disprezzi un altro, lo schernisca nei suoi diritti più elementari che sono una vita degna nella sicurezza, l'assenza di ostacoli e la luce, per quanto sia lontana, di un avvenire di serenità e prosperità.

Ora, signor presidente, io osservo che malgrado molteplici decine di risoluzioni adottate dalla comunità internazionale, malgrado l'evidenza lampante dell'ingiustizia inferta al popolo palestinese dal 1948, malgrado le speranze nate a Oslo e malgrado il riconoscimento del diritto degli ebrei israeliani a vivere in pace e sicurezza, più volte riaffermati dall'Autorità palestinese, le uniche risposte dei governi che si sono succeduti nel suo paese sono state la violenza, il sangue versato, la chiusura, i controlli incessanti, la colonizzazione, le spogliazioni.

Lei mi dirà, signor presidente, che è legittimo, per il suo paese, difendersi contro chi lancia razzi su Israele, o contro i kamikaze che portano via con loro numerose vite israeliane innocenti. A questo io le risponderò che il mio senso umanitario non varia a secondo della cittadinanza delle vittime.

Invece, signor presidente, lei dirige i destini di un paese che pretende, non solo di rappresentare tutti gli ebrei, ma anche la memoria di coloro che furono vittime del nazismo. E' questo che mi riguarda e mi è insopportabile. Conservando nel Memoriale di Yad Vashem, nel cuore dello Stato ebraico, il nome dei miei cari, il suo Stato tiene prigioniera la mia memoria familiare dietro il filo spinato del sionismo per renderlo ostaggio di una sedicente autorità morale che commette ogni giorno un abominio che è la negazione della giustizia.

Allora, la prego, tolga il nome di mio nonno dal santuario dedicato alla crudeltà fatta agli ebrei affinché non giustifichi più quella fatta ai Palestinesi.

Voglia gradire, signor presidente, l'assicurazione della mia rispettosa considerazione.

Jean-Moïse Braitberg

http://www.lemonde.fr/opinions/article/2009/01/28/effacez-le-nom-de-mon-grand-pere-a-yad-vashem_1147635_3232.html

sabato 25 aprile 2009

venerdì 17 aprile 2009

Buon comple-mezzo-anno!!!


Cucciola mia, ormai hai compiuto sei mesi.. e sei uno spettacolo: chiacchierina, simpatica e sempre pronta a sorridere, con una gran voglia di muoverti e curiosa, buona e volitiva. E' così bello vederti crescere! ed è un onore essere la tua mamma, tesoro prezioso! Auguri!!

giovedì 16 aprile 2009

Democrazia

Spero che Gianni De Mauro non si arrabbi se posto la sua intelligente vignetta..

mercoledì 15 aprile 2009

I magnifici tre

Stasera veramente un gran telegiornale, degno della democrazia evoluta in cui viviamo beati e beoti, con un grandioso tris di notizie :

1. non ci sarà nessun election day: cioè nella speranza che la gente non vada a votare e non si raggiunga il quorum, bruciamoci 'sti 400 milioni di euro, che tanto non sarebbero serviti ad altro (
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000993.html).

2. Vauro è stato sospeso. Ma non è censura. (http://www.vauro.net/)

3. Hanno confermato che il prossimo consiglio dei ministri si terrà a L'Aquila, giusto per non fare vergognose "passerelle mediatiche", e soprattutto per risparmiare denaro pubblico che non servirebbe ad altro e non si sa come spendere.

A questo punto se avessero anche annunciato la stupidaggine del 5 per 1000, avrei potuto intitolare il post "I magnifici quattro", citando un fumetto famoso e certo più serio di questo paese e del suo telegiornale.

domenica 12 aprile 2009

domenica 5 aprile 2009

Costituzione italiana: Disposizione transitoria XII



"È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista."

La Costituzione

ARTICOLO 21

giovedì 2 aprile 2009