giovedì 31 gennaio 2008

Colloqui individuali

E con oggi chiudiamo anche questa tappa... i colloqui individuali, Max il 29, io stamattina. Un'ora e mezza fitta fitta, di racconti della mia storia, delle mie emozioni e dei pensieri che negli anni ho maturato sulla mia storia... ho parlato tanto, in profondità, senza resistenze ... come al mio solito... non mi nego, mai, neppure quando forse potrebbe essere più protettivo... ed è forse una tra le mie più tipiche caratteristiche. Così ho ripercorso la memoria alla luce del presente e di tutto quello che c'è in mezzo, attribuendo significati, riconoscendo i cambiamenti, le evoluzioni, le mie, quelle degli altri... la mia è una storia di gioie e di dolori, di paure e soprattutto di bisogni.. bisogni piccoli, ma incolmabili di cui mi sono occupata.. finchè ormai grande ho cominciato ad occuparmi dei miei. E ho capito che potevo usare quel dolore e quella paura per aiutare, per riconoscere le ombre degli altri ed infondere il coraggio di guardarle dritte negli occhi... in fondo ora mi occupo ancora dei bisogni degli altri, ma facendone un lavoro, ho chiaro il confine tra i due mondi, tra quello degli altri e quello dei miei bisogni...
Quindi ora sono pronta, ora che gli altri sanno badare a loro stessi, ora che io sento la libertà di scegliere di occuparmi dei bisogni degli altri, ora sì, posso finalmente diventare mamma... e con quale gioia!

martedì 29 gennaio 2008

Sogno...

"Dopo una colazione ricca e divertente nella cucina di Ba, con Ti, Me e Mu (??), mi ritrovo in un ospedale con il maritozzo, genitori e sorella... siamo davanti al vetro della nursery e ci sono diversi bimbi nei lettini... poco più avanti, sempre dietro ad un vetro, una mamma allatta il suo piccolo... improvvisamente i vetri non ci sono più... noi ci avviciniamo ai neonati... in seconda fila ce n'è uno o una con la pelle scuretta e gli occhi a mandorla (Cambobimbo??), in prima fila una beigetto con i capelli biondi... e nel lettino a fianco improvvisamente si alza in piedi un altro neonato... l'infermiera mi dice "Signora, lo prenda che altrimenti rischia di cadere!"... Allora lo prendo in braccio e mi stupisco di quanto è morbido e leggero... sono così emozionata! poi lo guardo in faccia... è una bambina! è color cioccolato! ha i capelli di media lunghezza (tipo alcune foto di Me e Mu) e mi accorgo che è contemporaneamente neonata e bimba di 2 anni... osservo le mie mani beige che accarezzano le sue braccine marroncine... sposto lo sguardo, e incontro i suoi occhi neri e profondi, mi guarda e mi sorride e io piango, sentendo in sottofondo mio padre che dice qualcosa tipo "è proprio lei! ora ho capito come sarebbe..." (??) ..."

Ottimo auspicio per il colloquio del maritino... che proprio in questo momento è sottotorchio... XXX

domenica 27 gennaio 2008

Genova

Giorni senza nome,
si rincorrono nei vicoli bui
dove l'odore di mare

si confonde con il piscio rancido dei gatti.
Lo sciabordio delle onde sul molo
è il rintocco del tempo che passa,

mentre filtra un raggio di luce
in tutto questo grigio...
Grigio che ti avvolge e ti lascia senza respiro,
come tra le gambe di una donna,
grigio dolceamaro sulla lingua
come sperma che non va giù.
Grigio che si riempie
di colori e di parole dell'Africa,
di colori e di odori del sesso frettoloso delle puttane,
di fumo e cemento e vento fresco
che ti accarezza la fronte.
Rughe che si distendono quando
ti affatichi su per ripide salite.
Salite e scale e ascensori
che il cuore regge perchè gli appartengono.
Città grigia, sorda, superba e stretta
come stretto è il suo abbraccio che non puoi
dimenticare.
Città ripida, umida, chiusa,
di poche parole che non puoi
non ascoltare nella notte
perchè ripido e chiuso è il tuo cuore
e stretto e superbo e grigio
ed è un cuore che parla poco
con riserbo, con pudore
ma scioglie suoni morbidi, sussurra cantilene
che inciampano tra i denti e
hanno il ritmo del mare.

(1999)

mercoledì 23 gennaio 2008

Omaggio...


così, senza una ragione... solo un omaggio... sono quasi certa ()che quando Foucalt scrisse "L'uomo è un'invenzione recente", non si riferisse a Lenny Kravitz... ma a me è girata così...

martedì 22 gennaio 2008

Pieno

C’è qualcosa di nuovo ed è come trovare una mano calda sul cuscino, una mano tenera su cui appoggiare la guancia e dormire. È qualcosa che non so spiegare, che non so dire e forse neppure pensare. Allora lo lascio fare. È un pieno di parole e baci nella bocca. Pieno che riempie la pancia di sperma e la notte di gemiti. Pieno che trabocca nell’immaginazione, che agita, confonde, brucia, spaventa. Pieno che ti fa correre anche quando sei ferma. Pieno che si aggiunge ad altro pieno senza lasciarne cadere una sola goccia. Pieno che si scioglie sulla lingua quando non puoi dire ciò che non pensi, ma lo vorresti perché lo senti. Pieno che fa il solletico e riempie la stanza di risate a fior di pelle e pieno di pelle che bagna le lenzuola. Pieno che non ti basta mai, che più ti sazia più ti affama, che non smette di corroderti ogni centimetro, che ti spossa perché è tanto, è troppo ma ne vuoi ancora. Pieno nella paura di doverlo ripercorrere solo con la memoria. Pieno da non saperne più uscire, pieno di momenti troppo veri per restare veri. Pieno che cancella il prima e trascina in un buco nero senza dopo. Pieno che ti spinge verso il mare e mare che ti accoglie nel pieno. Pieno che è bello perché sai che può svuotarsi ed è per questo che è così pieno.

...1998...

giovedì 17 gennaio 2008

Sono nata chiacchierona....

da piccola chiedevo tutto. Chiedevo sempre spiegazioni ed ero pronta a ridere. I miei fratelli mi guardavano storto. Come ai miei genitori, a loro piaceva il silenzio. Sono stata l'unica a finire la scuola dell'obbligo perchè non ho avuto bisogno di guadagnare presto. E perchè non volevo essere analfabeta come mia madre. Mi piacevano le lettere. A, e, i, o, u, le vocali danzavano per ore nella mia gola. E più avanti vennero le parole. Scoprii che usare le parole era come cucire alla cieca, perciò mi innamorai di loro e loro di me. Fili con un suono. Passavo tanto tempo da sola, mi abituai al quaderno, sul tavolo di cucina. Ricopiavo lettere, parole, più tardi frasi intere. Le riscrivevo una, due, tante volte, finchè mi venivano bene. Non fu facile, mi impegnai parecchio. Se tutte le donne che sono venute prima di te, nel tempo, non sapevano nè leggere nè scrivere, ti fa strano. Le dita mi si irrigidivano, sembravano ostinarsi a voler essere le dita di mia madre, della nonna, della bisnonna. E' nel sangue, dicono.
(tratto da "I quaderni del pianto" - Marcela Serrano)


... mutatis mutandis, è intimamente autobiografico... e lei è sempre splendida...

martedì 8 gennaio 2008

Primo colloquio...


Momento importante... è il primo piccolissimo passo verso il nostro piccolo... ora devo studiare per l'esame di venerdì, ma dopo giuro che aggiorno il post...


Eccomi. Dunque, il colloquio è iniziato alle 9 circa... la psico e l'ass sociale ci hanno accolti nella stanza della psico, che evidentemente fa psicoterapia infantile... c'erano giochi, disegni colorati un tavolino e una seggiolina.
Abbiamo parlato a ruota libera di noi, come ci siamo conosciuti, come ci siamo messi insieme, i passaggi importanti della nostra storia, la convivenza, la decisione di avere un figlio, il percorso fino ad arrivare al desiderio di adottare un bambino. Ci hanno chiesto delle famiglie d'origine, chi sono, cosa fanno, cosa pensano del progetto adottivo. E ci hanno chiesto cosa ne pensano gli amici. E poi abbiamo parlato della nostra bellissima casa... la psico ad un certo punto ha detto "mi viene quasi voglia di venire alla visita domiciliare per vederla!"... E poi qualche domanda sul progetto adottivo: qualche idea? Oh sìììì!!! Africa, Etiopia... ma alla domanda "perchè Africa?" non ho saputo rispondere... ho cominciato a dire che è una cosa che sento, nel cuore, nella pancia, ma non so spiegarla... e malgrado ciò, ho tentato di spiegarla dicendo un paio di cose in perfetto stile didesco (le coincidenze... i segnali... la meditazione...) che dall'esterno possono decisamente sembrare stupide... va bè... Nel complesso bene, spero che il mio parlare tanto abbia trasmesso l'emozione, l'entusiasmo e non solo la necessità di dire... la psico è sembrata a tratti preoccupata che max avesse lo spazio per dire la sua... che peraltro ha detto... ha parlato abbastanza, rispetto al solito! Ma tant'è, non ho fatto che pensarci per due giorni... e così ho molto riflettuto... su di me... sulle mie conquiste... sui miei bisogni... ma questa è un'altra storia...
Prossimo appuntamento: i colloqui individuali con la psiko! max il 29 ed io il 31...

domenica 6 gennaio 2008

Altre foto...

Ho messo qualche foto del nostro matrimonio, più sotto... sono poche, appena ho un attimo ne aggiungo qualcuna di più e spero che me ne arrivino anche altre... anche perchè mentre il mio sposo è sempre bello, io non sono esattamente fotogenica e trovare qualche foto in cui non lo faccio troppo sfigurare è dura...
Grazie, Martissia!!!

Ragazzi, che emozione... si avvicina il giorno fatidico... dopodomani avrò di che scrivere!!!

venerdì 4 gennaio 2008

Ancora neve...



Che bello! stamattina al risveglio un paesaggio davvero suggestivo... prima volta che vedo la nostra nuova casa nella neve e devo dire che è uno spettacolo! Il silenzio è ancora più profondo, con quella eco di ogni minimo rumore, attutito dalla neve e gli alberi... i miei amici alberi, così belli vestiti a festa... e poi i pettirossi che si posano in giardino a cercare briciole... bucolica, eh?

metto qualche foto, così si capisce...

giovedì 3 gennaio 2008

Nevica!!!!











sì, oggi ci siamo svegliati con questo paesaggio... sta nevicando di brutto, e anche se non si è ancora fermata, è bellissimo!! anche perchè sono in casa al calduccio... domani dovrò andare in centro e con lo scooter potrebbe essere dura!!!
La foto è fatta dalla finestra della nostra camera da letto, al secondo piano: la seconda dopo circa quattro ore... comincia a fermarsi la neve...