giovedì 17 gennaio 2008

Sono nata chiacchierona....

da piccola chiedevo tutto. Chiedevo sempre spiegazioni ed ero pronta a ridere. I miei fratelli mi guardavano storto. Come ai miei genitori, a loro piaceva il silenzio. Sono stata l'unica a finire la scuola dell'obbligo perchè non ho avuto bisogno di guadagnare presto. E perchè non volevo essere analfabeta come mia madre. Mi piacevano le lettere. A, e, i, o, u, le vocali danzavano per ore nella mia gola. E più avanti vennero le parole. Scoprii che usare le parole era come cucire alla cieca, perciò mi innamorai di loro e loro di me. Fili con un suono. Passavo tanto tempo da sola, mi abituai al quaderno, sul tavolo di cucina. Ricopiavo lettere, parole, più tardi frasi intere. Le riscrivevo una, due, tante volte, finchè mi venivano bene. Non fu facile, mi impegnai parecchio. Se tutte le donne che sono venute prima di te, nel tempo, non sapevano nè leggere nè scrivere, ti fa strano. Le dita mi si irrigidivano, sembravano ostinarsi a voler essere le dita di mia madre, della nonna, della bisnonna. E' nel sangue, dicono.
(tratto da "I quaderni del pianto" - Marcela Serrano)


... mutatis mutandis, è intimamente autobiografico... e lei è sempre splendida...

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